A cura di Franca Ronchetti

Gruppo Volontariato Vincenziano

L'idea di riunire delle persone in gruppi organizzati, con un regolamento e con riunioni periodiche, venne a S. Vincenzo De Paoli in Francia nel 1617; egli, avendo segnalato dal pulpito un caso pietoso, si rese conto che tutte le persone che si erano mobilitate per portare aiuto avevano creato confusione rendendo inefficaci i soccorsi. Pensò quindi che un'assistenza organizzata avrebbe potuto aiutare in modo più efficace e razionale non soltanto una singola persona, ma svariate famiglie bisognose. Presto le "Carità" di S. Vincenzo oltrepassarono il confine francese e nel 1634 comparvero anche in Italia. Questo volontariato di gruppi di persone continuò a crescere e su esempio della Compagnia delle Dame di Carità, fondata a Milano nel 1857, si iniziò nel 1898 ad operare anche a Como. San Vincenzo insegnava che ogni tipo di povertà doveva essere individuata e soccorsa con amore e creatività e raccomandava di adeguare gli aiuti alle condizioni sociali del momento.

Ed è all'intuizione di S. Vincenzo De Paoli che si ispirò il Priore Padre Giovanni Ceriani quando nel febbraio 1914 istituì in Parrocchia la Società così detta "Dame di San Vincenzo". Un volontariato non singolo ma organizzato in gruppi con fisionomia e regole precise, rifacendosi all'insegnamento di "organizzare la carità".

Il 12 ottobre 1914 durante il Capitolo Collegiale i Padri Somaschi decisero di spostare il Circolo maschile della Ss. Annunciata nella nuova Casa fabbricata ad uso dei Circoli parrocchiali e lasciar libero il pian terreno per poter impiantare la cucina economica per la minestra ai poveri della parrocchia.

Di ispirazione vincenziana fu anche la "Conferenza di S. Vincenzo De Paoli degli uomini" che venne costituita in Parrocchia il 17 aprile 1928. Con questa costituzione la Parrocchia promuoveva il grande progetto del beato Federico Ozanam che volle ampliare l'opera di carità anche agli uomini che, operando in gruppi, volevano condividere l'obiettivo di realizzare un equilibrio tra la vita spirituale e l'impegno al servizio dei poveri. Per questo si incontravano, si confrontavano, pregava insieme e cercavano di alleviare le situazioni di disagio di cui venivano a conoscenza.

Oggi le povertà sono cambiate ma per questo non vuol dire che il ruolo della San Vincenzo sia venuto meno. È vero che è cambiato il nome: ora si chiama "Gruppo di Volontariato Vincenziano Ss. Annunciata", ma è rimasto intatto lo spirito del progetto vincenziano che è quello di servire i poveri cercando di adeguarsi ai cambiamenti culturali e sociali.